Euro 1.200 ? No, guadagni oltre € 2.500. solo che la parte che ti manca sul conto te la prende lo stato. In parti la paghi tu dipendente e in parte il tuo datore di lavoro. Tu sei sottopagato perchè lavori per 2.500 euro e ricevi solo 1.200 euro. Qualcun altro decide per te cosa fare dei tuoi soldi e questo qualcun altro è lo stato.

COME SI FA A VIVERE CON € 1.200 - € 1.500 AL MESE. VERO MA TU NE PRENDI PIÙ DEL DOPPIO
Quante volte sentiamo dire ad un dipendente questa frase. Lamentarsi del fatto che nelle sue tasche entrano pochi soldi e che il costo della vita è insostenibile con stipendi da fame ? Tantissime volte, anzi direi continuamente e la lamentela è in aumento.
E potremmo anche dire che concettualmente è assolutamente vero. Con € 1.200 o 1.500 è difficile far quadrare i conti; ancor di più se si paga un mutuo o un affitto.
MA IL PROBLEMA VERO É CHE IL DIPENDENTE VORREBBE ESSERE PAGATO DI PIÙ QUANDO, IN REALTÀ É GIÀ PAGATO ADEGUATAMENTE.
L'ideologia mmainstream, la cultura comunista e lo stato ladro creano fin da quando si è piccoli una forma mentis per cui il dipendente ragiona in termini di netto che che arriva sul conto corrente e non in termini del reale stipendio prima che venga decurtato dall'intervento statale.
Il meccanismo psicologico è semplice e potente dal punto di vista sociale. Con il valutare esclusivamente il netto che vedo sul conto metto in relazione diretta il dipendente con il datore di lavoro che diventa il simbolo di colui che mi paga poco e vuole vivere alle mie spalle; con i miei soldi.
In questo modo, le persone che ricevono la busta paga escludono totalmente dalla loro valutazione tutta la parte di compenso che gli ruba lo stato, il quale è il vero e unico parassita che vive alle spalle di tutti gli altri. La realtà è che i tuoi € 1.200 sono € 2.500 e che i tuoi € 1.500 sono oltre € 3.000, solo che la parte che ti manca sul conto te la prende lo stato. In parti la paghi tu dipendente e in parte il tuo datore di lavoro. Tu sei sottopagato perchè lavori per 2.500 euro e ricevi solo 1.200 euro. Qualcun altro decide per te cosa fare dei tuoi soldi e questo qualcun altro è lo stato.
LA REALTÀ OCCULTATA DAL MAINSTREAM, POLITICI, SINDACATI, INTELLETTUALI
La realtà è, in effetti, ben diversa. Lo stipendio o il salario in Italia non è così inferiore a quello di molti altri paesi. Certamente, se si confronta il netto le differenze emergono, ma se consideriamo lo stipendio lordo totale scopèriamo che è in linea con altri paesi e, addirittura, rispetto ad alcuni è maggiore.
In parlamento, alla domanda ad Elkann riguardo al perchè siinvestiva in Spagna e on in Italia, la risposta ha zittito i polliticanti di montecitorio: in Spagna il costo del lavoro è del 30%-40% inferiore a quello italiano. Ma facciamo attenzione, il lavoratore-dipendente riceve il suo stipendio normale, è lo stato che trattiene quella percentuale (30-40) in meno. Il costo del lavoo per l'azienda è inferiore e ha più margini anche per premiare i lavoratori meritevoli.
In Austria, il costo del lavoro è uguale a quello italiano, ma i dipendenti ricevono fino al 30% in più rispetto a quelli italiani sul conto corrente. A parità di costo la differenza sta nel fatto che lo stato trattiene meno e il dipendente riceve di più. E questo, per di più aumenta i consumi e, come si dice in gergo, fa girare l'economia.
Come diciamo sempre è l'allocazione delle risorse che fa la differenza. Più il denaro va allo stato più si sta peggio a livello economico, sociale e personale. Più resta aa persone e aziende e più si ha sviluppo e aumento del benessere generale.
Quando si dice che in Svizzera lo stipendio è il doppio di quello italiano è perchè le trattenute statli sono minime. Ed è anche perchè, più soldi restano alle persone e alle aziende, più aumenta il benessere e più aumeta il costo della vita. Con lo stipendio italiano sarebbe impossibile vivere in Svizzera. Più risorse allo stato, meno benessere, meno consumi e più basso costo-stile di vita.
Va tutto di pari passo.
Lo stato ladro e parassita è felicissimo che si faccia (fin dagli anni 70) la guerra tra datori di lacoro e dipendenti. Nello scontro di classe l'unico che ci guadagana è lo stato.
LA VERA RIVOLUZIONE
Sembra incredibile che le persone facciano l'interesse dello stato (che è contro se stessi) anzichè fare i propri.
Un cambiamento totale sarebbe quello di avere sul proprio conto il lordo dello stipendio per poi decidere come distribuire le proprie risorse liberamente. Per quale motivo si dev subire la tirannia statale che obbliga a pagare lo schema ponzi inps anzichè lasciare, liberamente, la scelta ad ognuno di costruire il proprio futuro nei modi che ritiene migliori per sè, valutando le varie alternative che il mercato offre ?
Certo, oltre ala prospettiva inculcata dal sistema vi è anche una comoda sudditanza che contribuisce, e non poco, alla situazioe attuale.
Molto meglio, e facile, lamentarsi. La rivoluzione che risolverebbe molte delle lamentele attuali richiede indipendenza, autonomia, assunzione di responsabilità, rischio, tutti concetti chiari a qualsiasi paladino della libertà e che rappresentano i principi fondamentali di un sistema costruito sulla libertà, ma sconosciuti a tuti gli altri; anche a coloro che si credono e si spacciano come liberali, ma che, come diceva Mises, sono solo dei socialisti moderati, ma non lo sanno. D'altronde, libertà è la parola più usata e mistificata perchè tutti si sentino in colpa ad essere contro la libertà e, quindi, tendono a manipolarne il significato per giusticare qualsiasi cosa illiberale. Il potere dello stato in primis.
Ma la vera rivoluzione non si realizzerà. La gente è, di fatto , contro la libertà perchè ne ha paura. Ha paura delle responsabilità, ha paura di non avere le spalle coperte, ha paura di combattere contro chi limita la sua libertà, ha paura di sapere, si accontenta di ciò che gli comuicano e di ciò che decidono di fargli studiare, non va mai oltre.
La libertà vera è troppo faticosa. Meglio continuare a lamentarsi, a mettere i mi piace e fare i sudditi.
Purtroppo, le persono vogliono esistere non vogliono vivere. E per essere liberi si deve voler vivere. Certo, che se poi si crede che vivere significhi far l'aperitivo con gli amici.....
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