La slovacchia segue Polonia e Ungheria: annullato il primato del diritto europeo

Pubblicato il 1 dicembre 2025 alle ore 15:58

Il caso Slovacchia è l'esempio più recente e lampante della crescente tensione sul principio del primato del diritto dell'Unione Europea.

Il conflitto è scaturito da una recente modifica costituzionale adottata dal Parlamento slovacco, voluta dal governo del Primo Ministro Robert Fico.

Il Contenuto della Contesa Costituzionale

A settembre 2025, la Slovacchia ha approvato emendamenti alla propria Costituzione che contengono disposizioni che, secondo Bruxelles, circoscrivono e limitano l'applicazione del diritto UE in determinati ambiti.

Le aree chiave su cui la legge nazionale viene dichiarata prevalente sono quelle relative a:

  • Identità nazionale e culturale.

  • Etica e moralità pubblica.

  • Diritto di famiglia (in particolare, la modifica riconosce solo due generi e limita i diritti delle coppie LGBTQIA+, vietando l'adozione da parte di coppie omosessuali).

  • Istruzione.

In sostanza, la nuova Costituzione slovacca consentirebbe alle autorità e ai tribunali nazionali di valutare se e in che misura il diritto dell'UE e le sentenze della Corte di Giustizia dell'UE (CGUE) possano essere applicate in queste materie, affermando, di fatto, la supremazia della legge slovacca sui principi europei in questi settori.

La Risposta dell'Unione Europea

Per la Commissione Europea, questo è un attacco diretto a uno dei pilastri fondamentali dell'Unione: il principio del primato del diritto UE.

  1. Avvio della Procedura d'Infrazione: Nel novembre 2025, la Commissione Europea ha formalmente avviato una procedura d'infrazione (il primo passo formale è l'invio di una "lettera di costituzione in mora") contro la Slovacchia.

  2. Violazione Contestata: La Commissione contesta la violazione dei principi di primato, autonomia, efficacia e applicazione uniforme del diritto dell'Unione. Il ragionamento di Bruxelles è chiaro: anche se uno Stato membro modifica la propria Costituzione, tale atto non può eludere la necessità di rispettare i principi fondamentali del diritto UE che sono stati accettati all'atto dell'adesione.

  3. Il Prossimo Passo: La Slovacchia ha due mesi di tempo per rispondere formalmente alle preoccupazioni sollevate dalla Commissione. Se la risposta non è ritenuta soddisfacente, la Commissione può procedere alla fase successiva della procedura (parere motivato), e, infine, deferire il caso alla CGUE, che può imporre sanzioni finanziarie.

Il caso Slovacchia si inserisce, quindi, nel solco delle controversie già in atto con altri Paesi, come Polonia e Ungheria, rappresentando un ulteriore test per l'autorità legale dell'UE.

I Precedenti in Polonia e Ungheria

Assolutamente. Polonia e Ungheria sono stati i Paesi che, negli ultimi anni, hanno innescato la crisi più profonda sul principio del primato del diritto dell'UE (ossia la sua prevalenza sul diritto nazionale) e sullo Stato di Diritto (o Rule of Law).

In entrambi i casi, la Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE) ha costantemente affermato il proprio primato, ma i due Stati, in particolare attraverso le loro Corti Costituzionali o riforme legislative, hanno cercato attivamente di affermare la supremazia delle loro Costituzioni nazionali in ambiti specifici.

La Contesa sul Primato in Polonia: La Magistratura

 

Il conflitto in Polonia (fino al cambio di governo del 2023) è stato particolarmente acceso e si è concentrato principalmente sul sistema giudiziario.

1. La Negazione del Primato Costituzionale

Il momento di maggiore rottura è stato la sentenza del Tribunale Costituzionale Polacco del 7 ottobre 2021 (caso K 3/21).

  • Sentenza Chiave: La Corte Costituzionale, allora dominata da giudici considerati politicamente vicini al governo, ha dichiarato che alcuni articoli fondamentali dei Trattati UE sono incompatibili con la Costituzione polacca.

  • Implicazione: Ha affermato che la Costituzione polacca prevale sul diritto dell'Unione in tutte le materie in cui la Costituzione si pronuncia, e ha limitato l'autorità della CGUE a intervenire sulle riforme che riguardano l'organizzazione interna dei tribunali polacchi.

  • Risposta dell'UE: La CGUE aveva precedentemente stabilito che le riforme giudiziarie polacche (come l'istituzione della Sezione Disciplinare per i giudici) violavano il principio di indipendenza della magistratura, che è un valore fondamentale dell'UE. La CGUE ha imposto alla Polonia una multa di 1 milione di euro al giorno per il mancato rispetto delle sue decisioni.

2. Lo Scontro sullo Stato di Diritto

Le riforme promosse dal precedente governo polacco (partito Diritto e Giustizia, PiS) sono state considerate una minaccia all'indipendenza della magistratura, spingendo la Commissione Europea ad attivare la procedura dell'Articolo 7 (per grave rischio di violazione dei valori UE) e il Meccanismo di Condizionalità (per bloccare i fondi UE).

 

La Contesa sul Primato in Ungheria: Immigrazione e Valori

Il conflitto con l'Ungheria è più duraturo e si estende a diverse aree, spesso legate alla difesa dell'identità nazionale contro le politiche europee.

1. Immigrazione e Ordine Pubblico

Il governo di Viktor Orbán ha costantemente contestato le decisioni della CGUE in materia di politiche di asilo e migrazione.

  • Rifiuto delle Sentenze: L'Ungheria ha respinto diverse sentenze della CGUE che la obbligavano a rispettare le norme UE sulla protezione internazionale e il trattamento dei richiedenti asilo, in particolare quelle relative alle hotspot di transito al confine.

  • Affermazione di Sovranità: Il governo ha sostenuto che le sue leggi, che limitano il diritto di asilo e proteggono i confini, prevalgono in quanto essenziali per la sicurezza e l'identità nazionale ungherese. Nel 2024, la CGUE ha comminato all'Ungheria una multa salatissima (centinaia di milioni di euro) proprio per il mancato rispetto delle sue sentenze in materia migratoria.

2. Politiche Sociali e Culturali

Un altro fronte di scontro riguarda la tutela di minori e diritti LGBTQIA+. L'Ungheria ha approvato una legge che limita la diffusione di contenuti su omosessualità e identità di genere tra i minori.

  • Motivazione Ungherese: Il governo ha difeso la legge affermando che la protezione dei bambini e la definizione dei valori familiari rientrano nell'esclusiva competenza e nell'identità costituzionale dell'Ungheria.

  • Posizione UE: La Commissione e la CGUE hanno avviato procedure d'infrazione, ritenendo la legge discriminatoria e in violazione dei diritti fondamentali dell'UE e della Carta dei Diritti Fondamentali.

Conclusione: Il Braccio di Ferro Legale

In sintesi, i casi di Polonia, Ungheria e più recentemente della Slovacchia) non mettono in discussione solo singole leggi, ma il fondamento stesso dell'Unione Europea:

Viene stravolto il concetto del Primato del Diritto UE. La Costituzione nazionale e alcune leggi fondamentali prevalgono sui Trattati UE in specifici ambiti di sovranità. Lo Stato di Diritto è definito autonomamente dallo Stato Membro. 

Viene rivendicata l'autonomia e la possibilità di decidere in modo indipendente sulle singole questioni. In pratica viene meno l'obbligo di recepire norme non condivide. 

All'interno dell'unione europea vi sono culture differenti e situazione economiche e sociali che non presentano le stesse caratteristiche nei vari paesi. Una maggior autonomia essere consentita sempre più a valle perchè l'accentramento, alla lunga, è sempre deleterio e la storia lo insegna. Gli eccessi sono sempre finiti male.

 

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